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Colpo di stato in Mali
Colpo di stato in Mali

Martedì 18 agosto abbiamo assistito al colpo di stato in Mali. La giunta militare che ha preso il controllo del paese ha proposto una transizione di tre anni sotto la loro guida, e si è detta pronta a rilasciare l’ex presidente Ibrahim Bubacar Keita. Abbiamo chiesto a Soumalia Diawara attivista politico maliano e poeta di spiegarci in golpe con un’ottica diversa da quella mainstreaming che condanna apertamente quanto accaduto.

1)Soumaila Diawara ci può raccontare la sua storia politica in Mali. Lei ha attivamente partecipato alla vita politica del Mali fino al 2012?

Sono il responsabile della comunicazione del partito di opposizione Solidarité Africaine pour la Démocratie et l’Indépendance, che sostiene il Mouvement du 5 juin – Rassemblement des Forces Patriotiques (M5-Rfp). Nel 2012 sono stato accusato di avere aggredito il Presidente dell’Assemblea Legislativa.

2)Dal suo punto di vista quali sono state le cause che hanno aperto la strada al golpe?

Il Colpo di stato in Mali.
È arrivato dopo mesi di manifestazioni di protesta da parte del popolo e conseguenti repressioni che hanno portato alla morte di una cinquantina di manifestanti e arresti tra studenti, lavoratori, esponenti politici ed attivisti.
Il silenzio della comunità internazionale di fronte ai massacri dell’ex regime di Ibrahim Boubacar KEITA “IBK” ha spinto i militari a procedere con la forza per far cadere il presidente.
Si poteva evitare se il presidente avesse ascoltato le richieste del popolo maliano invece di sparare sulla folla.

La richiesta era di annullare le elezioni falsificate in modo tale da far vincere il suo partito. Fu dichiarato perdente dalla commissione d’organizzazione delle elezioni, mentre i risultati definitivi dati dalla corte costituzionale, che il presidente stesso controlla nominandone il presidente, lo avevano dato per vincitore.
Sostanzialmente quindi, esercitando un abuso di potere totalitario, si è imposto dando per vincitore il suo partito.

3) Rispetto a chi sta cercando di dare una regia Turca o Russa al golpe del 18 agosto lei smentisce interferenze dei due paesi?
Che stanno cercando di assumere una posizione di rilievo nella regione.

La Russia e Turchia non hanno nessuna responsabilità, come al solito quando nei paesi del terzo mondo c’è una situazione fuori controllo dell’imperialismo occidentale sì cerca sempre di accusare un avversario però non si parlano mai di loro quando sono le golpe che hanno portato la morte a tanti dirigenti validi in Africa come Sankara, Lumumba, Modibo Keita ecc…

4) il suo partito che posizione ha assunto rispetto al golpe militare?

Il mio è uno dei fondatori del movimento M5 che ha guidato la rivoluzione con il popolo in cui sono caduti tanti compagni che ha anche spinto i militari di intervenire.

5) L’organizzazione della sinistra Africana (ALNEF) che pozione ha preso?

Ha sostenuto il popolo maliano nel suo cammino e mette in guardia qualsisia ingerenza della comunità internazionale in Mali.

6) Dalla sua esperienza quali saranno i futuri scenari politici che potrebbero verificarsi in Mali?

Per ora la situazione è sotto controllo, spero che la comunità internazionale non si intromette per la frenare la rivoluzione popolare e consegnare di nuovo il paese agli stessi dirigenti e burattini che lavorano per l’imperialismo.

7) Come legge lei la condanna unanime dell’occidente e la sospensione del Mali dall’unione africana?

La condanna di queste istituzioni non ha nessun valore per il popolo maliano, parlano di democrazia ed erano nel silenzio quando furono sparati i manifestanti, la vera democrazia è accettare la scelta di un popolo e non sottometterlo.