“Ho letto con stupore e rammarico alcune dichiarazioni rese nel corso del Congresso Regionale dei Verdi/Europa Verde, partito nel quale ho militato per più di 15 anni, in situazioni di estrema difficoltà quando le percentuali erano il prefisso telefonico di Milano. L’ho fatto perché ci credevo. Non ho mai pensato alla mia convenienza personale, ma al progetto, all’idea, ai valori che quella bandiera a noi cara rappresentava e per i quali lottare. Leggere oggi da esponenti di spicco, che ben conosciamo, parole come trasformismo o tradimento, è gravemente offensivo, ma soprattutto è FALSO!”. È lo sfogo di Marco Gaudini, Assessore al trasporto pubblico e alla mobilità del Comune di Napoli, attraverso un post sul suo profilo persona di Facebook.
“Noi abbiamo lasciato un partito – aggiunge – che sulla carta era in grande ripresa, personalmente ricoprivo incarichi negli organismi nazionali oltre che locali, per dare vita ad un movimento sconosciuto ai più, con lo scopo di continuare ad affermare quei valori e batterci per far emergere il collettivo, la squadra convinti che l’uomo solo al comando è destinato sulla distanza ad innamorarsi troppo di se stesso e dunque ad un’inevitabile sconfitta. Respingiamo quindi al mittente l’accusa di trasformismo. Andiamo sul tradimento: chi oggi ha davvero tradito il mandato elettorale, i valori fondanti della Federazione, le istanze e le battaglie ecologiste e di sostenibilità ambientale, di Etica, le lotte per l’affermazione dei diritti, l’attenzione verso gli ultimi, non siamo certamente noi! Noi abbiamo deciso di fare un altro percorso, proprio perché questi valori – che riteniamo irrinunciabili e non negoziabili – sono stati traditi, da chi ha anteposto a tutto ciò se stesso, la propria visibilità, il proprio ruolo, e – lasciatemelo dire senza mezze parole – la garanzia di un futuro politico assicurato e molto ben retribuito, rispetto alla crescita di un partito, di un collettivo, di una squadra. Noi non abbiamo scelto la strada della “convenienza”, quella della retorica becera che parla alla pancia e mai alla testa delle persone, che porta voti perché racconta alla gente quello che vuol sentire, sapendo che non è la cosa giusta ma quella più facile per catturare l’immaginario collettivo. Non essendo in grado di risolverli a monte, con interventi strutturali, i problemi vengono semplicemente e banalmente “denunciati” e mi viene da chiedere: tu cos’hai fatto?”.
“Ho letto anche – continua – che dopo una sceneggiata politica, utile solo ad alzare il prezzo degli accordi ed accordicchi per la spartizione di qualche incarico, come una presidenza di Municipalità o qualche futuro Assessorato, i Verdi andranno nella coalizione di Manfredi. Bene! A proposito dei valori di cui parlavo prima, cosa diranno i nuovi compagni di avventura delle dichiarazioni rese dall’esponente di spicco dei Verdi della Campania sulla questione delle proteste dei detenuti, per quello che è accaduto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere?”.
“Sarebbe forse il caso di pretendere parole chiare – prosegue – per quei detenuti, che hanno sbagliato e certamente devono pagare, ma che secondo qualcuno dovevano “marcire in galera”, erano “chiavicumma” e che nel frattempo venivano torturati con punizioni corporali, non solo contrarie ai valori sanciti dalla nostra Costituzione, ma ad ogni possibile forma di umanità”.
“E’ davvero possibile pensare di condividere un percorso politico così importante e serio, che punta ad amministrare la terza città d’Italia, con premesse così discordanti? Purtroppo nel mondo della politica politicante, tutto è possibile, ma né io né tutte le donne e gli uomini che hanno scelto insieme a noi di condividere questo nuovo percorso, possiamo accettare lezioni da chi pur restando sotto la stessa bandiera, ha tradito puntualmente tutti i valori fondamentali che ci hanno reso orgogliosi della militanza sotto di essa. Da oggi, pertanto, dopo mesi di religioso silenzio per rispetto del ruolo istituzionale (ma soprattutto per non sprecare tempo a controbattere dichiarazioni dettate solo dal delirio di onnipotenza) risponderemo colpo su colpo, e faremo emergere le tante, troppe contraddizioni, che i cittadini – ingannati da una sovraesposizione mediatica costruita su un confuso populismo intriso di giustizialismo con derive reazionarie – non hanno la possibilità di vedere. Daremo voce a quella città, che sa distinguere il bene dal male, sa scegliere di stare dalla parte giusta, e soprattutto, sa riconoscere chi sfrutta le fragilità del nostro tessuto sociale esclusivamente per la propria convenienza. La misura è colma non solo per noi anche per la Città che non può perdere l’occasione di futuro che è alle porte!”, ha concluso Gaudini.