“C’e’ un forte senso di rabbia e di impotenza tra chi segue e ha a cuore le vicende per un corretto trattamento dei rifiuti a Roma e nel Lazio. Per non parlare poi del fatto che velocemente si passa dalla rabbia al paradosso: mentre alla Regione Lazio viene istituito l’Assessorato alla Transizione Ecologica, i Carabinieri del Nucleo Ambientale eseguono l’arresto ai domiciliari di Flaminia Tosini direttrice regionale alle politiche ambientali e al ciclo dei rifiuti”. Cosi’, in una nota, Nando Bonessio e Laura Russo, co-portavoce dei Verdi del Lazio. “Le ipotesi di reato su cui indagano i magistrati sono pesantissime: concussione, corruzione e turbata liberta’ di procedimento di scelta del contraente – proseguono -. La dirigente avrebbe favorito l’imprenditore Valter Lozza, amministratore delle societa’ ‘Ngr Srl’ e ‘Mad Srl’, per la trasformazione della discarica per i rifiuti inerti di Monte Carnevale a nuovo sito di smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento di Rsu della Capitale. Vuol dire che qualcuno sceglie ancora di speculare e guadagnare sui rifiuti mentre i territori e i cittadini della nostra regione subiscono da decenni un danno ormai irreparabile all’ambiente e alla salute”.
“Pur non potendo omettere che sulla vicenda era stato presentato un esposto dal Consigliere regionale di Europa Verde Marco Cacciatore, – incalzano gli ambientalisti, – scegliamo di non commentare il lavoro degli inquirenti, che speriamo concludano il prima possibile le indagini e individuino le specifiche responsabilita’. Allo stesso tempo pero’, come Verdi, chiediamo che la politica locale, rappresentata dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dalla Sindaca di Roma Virginia Raggi, prendano subito atto dell’ennesimo fallimento delle loro scelte, diano avvio a un’approfondita indagine interna, ma soprattutto cancellino la previsione di collocare una discarica a Monte Carnevale. Parlare oggi di economia circolare e di sostenibilita’ ambientale, – concludono Bonessio e Russo, – non puo’ avere nulla a che fare con la scelta di realizzare una discarica nel cuore della Valle Galeria, un territorio che da oltre 40 anni subisce le scellerate scelte ambientali degli enti locali e dovrebbe essere solamente oggetto di bonifiche e riqualificazioni ambientali”.